È in distribuzione da oggi il nuovo numero della rivista “Polis Legnano” in cui si affrontano dapprima alcuni temi di carattere politico: le “virtù” da incarnare per costruire il bene comune, filo conduttore del “Discorso alla città” dell’arcivescovo Delpini (con una “puntata” sulla politica legnanese); il delicato passaggio, a gennaio, dell’elezione del successore di Mattarella alla Presidenza della Repubblica; la spinosa questione migratoria e lo spettro di una “Europa fortezza”. Si passa quindi al “cammino sinodale” intrapreso dalla Chiesa cattolica, riletto con un’intervista al gesuita Giacomo Costa. Seguono argomenti più direttamente legati alla città di Legnano con il progetto “La scuola si fa città”, uno sguardo alle Consulte territoriali, il decollo dell’esperienza di Libera con il locale Presidio. Un approfondimento è dedicato a Luigi Accorsi, sindaco di Legnano dal 1961 al 1975. Furono anni intensi per il movimento internazionale dei gemellaggi tra le città, che ebbe tra i massimi sostenitori il sindaco di Firenze Giorgio La Pira e lo stesso Accorsi. Uno studio dello storico Massimo de Giuseppe (Università Iulm Milano) ricostruisce con rigore scientifico quella vicenda e un suo saggio sarà presentato in anteprima proprio a Legnano, con una serata organizzata da Polis (21 gennaio, ore 21, palazzo Leone da Perego). Un altro contributo si concentra sulla vicenda del Milite Ignoto, ricostruita dallo storico Giorgio Vecchio. Quindi due recensioni: una per il libro di Gigi Marinoni sulla Libreria Atala, per quasi vent’anni punto di riferimento della cultura e dell’associazionismo legnanese; l’altra per un volume sui temi dell’economia sostenibile e dell’ecologia integrale, scritto da Bruno Bignami e Gianni...
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Comunque vada, si riveli un successo o meno, e a prescindere da ogni valutazione di merito, il percorso che ha portato da Accam a Neutalia ha visto l’amministrazione Radice giocare un ruolo fondamentale per disegnare il futuro della gestione dei rifiuti sul territorio. Coincidono, infatti, i primi nove mesi del sindaco arancione di Legnano con quelli necessari a passare dalla manifestazione di interesse presentata da Amga per il salvataggio di Accam alla firma con cui Gruppo Cap, Agesp SpA e Gruppo Amga hanno dato vita alla newco che, oltre a gestire l’impianto di Borsano, sta già lavorando per realizzare l’obiettivo dell’economia circolare (riciclare più rifiuti, bruciarne e inviarne meno in discarica). Radice ha detto subito no al solo piano di salvataggio della società che avrebbe ripreso semplicemente a bruciare i rifiuti nell’impianto: «Ci interessava trovare una nuova missione per la società, in cui l’attività del termovalorizzatore sarebbe stata un tassello nella gestione dei rifiuti, e non l’unico elemento. Da qui la ricerca di un partner con capacità tecnologiche e finanziarie importanti come Cap, per affiancare Amga e Agesp, e la necessità di proiettarsi in un orizzonte e in una logica di area vasta, ben più estesa dei 27 Comuni soci di Accam. È questo l’unico modo per reggere in un settore, come quello dei rifiuti, in cui necessitano considerevoli investimenti e competenze tecniche sempre più specialistiche». Argomento divisivo per eccellenza da molto tempo a questa parte, Accam, ossia la società che si è occupata della termovalorizzazione dei rifiuti sino al 31 luglio di quest’anno (dall’1 agosto la gestione è di Neutalia), è stata cartina di tornasole fedele della politica locale e dei suoi limiti, con l’incapacità di trovare accordi, di dare attuazione a piani industriali e dimostrare trasparenza. Da qui il cambio di governance da Accam a Neutalia: la politica dà sempre gli indirizzi, ma fa un passo indietro nella gestione societaria, affidata ai rappresentanti delle tre società fondatrici, Michele Falcone di Cap, Stefano Migliorini di Amga e Claudia Colombo di Agesp. Società formata da tre aziende pubbliche, Neutalia è, per Lorenzo Radice, la soluzione per mantenere il controllo del trattamento dei rifiuti in mano pubblica: «Non esiste un’alternativa: si può chiudere la società Accam, ma dato il suo forte indebitamento, non l’impianto di Borsano che, messo all’asta, sarebbe rilevato da un privato che ci brucerebbe quello che vuole». È stato questo uno dei punti su cui si è sviluppato il dibattito con l’unico vero oppositore politico legnanese della costituzione di Neutalia, il consigliere Franco Brumana, convinto della necessità di spegnere l’inceneritore e di conferire ad altri impianti la quota di rifiuti da avviare alla combustione: «La quota di indifferenziata diminuisce costantemente; in Lombardia esistono 13 termovalorizzatori: non c’è...
Un anno fa, al ballottaggio del 4-5 ottobre 2020 per la scelta del sindaco di Legnano, gli elettori assegnavano a Lorenzo Radice (centrosinistra) 11.974 voti (54%), e a Carolina Toia (centrodestra) 10.173 voti (46%). Veniva di fatto ribaltato il risultato del primo turno, che aveva visto avanti la coalizione che sosteneva la Toia e a seguire quella dalla parte di Radice. Distaccati, sempre al primo turno, di parecchie misure gli altri candidati sindaco: Brumana, lista civica, 11,8%; Franco Colombo, lista civica, 5,9%; quindi Rigamonti (5Stelle), Rogora (Verdi), Bertolini (Sinistra). Si concludeva così una campagna elettorale lunga quasi un anno, seguita a eventi politici traumatici per la città: l’implosione della maggioranza di centrodestra (inverno-primavera 2019), arresto di sindaco Fratus e assessori Cozzi e Lazzarini (maggio 2019). Poi l’amministrazione affidata a un commissario prefettizio, con – di fatto – una città in stand by. In un anno sono successe parecchie cose. La maggioranza consiliare e la giunta Radice si sono messe all’opera, con – a noi pare così – discreti risultati amministrativi, la definizione e l’avvio di molti progetti, un buon credito guadagnato sul campo, un rinnovato rapporto di credibilità presso la cittadinanza, così pure presso i “mondi vitali” legnanesi, chi fa impresa, chi opera nel volontariato e nel sociale. Tanto resta da fare rispetto a quanto scritto nel programma elettorale: anche per questo il mandato dura cinque anni. Sul versante delle opposizioni s’è invece dovuto purtroppo registrare un atteggiamento “contro”. Scarso rispetto verso l’istituzione (chi segue i consigli comunali lo può ben attestare) e verso i dipendenti comunali. E poi iniziative esplicitamente o implicitamente condotte a tagliare la strada alle associazioni, al volontariato, alle parrocchie, al palio… (basti pensare all’assegnazione dei contributi comunali). Certo, occorre fare le debite distinzioni. L’opposizione di Franco Brumana (Movimento dei cittadini), per quanto inflessibile, è sempre stata argomentata e rispettosa dell’istituzione-Comune. Non così si può dire dei rappresentanti di Lista Toia, Lega e Forza Italia, che hanno dimostrato modesta preparazione amministrativa, uscite improvvisate (generate magari da qualche segnalazione su Facebook), modesta capacità di articolare propri e alternativi progetti per la città. Una coalizione, quella di centrodestra, che non ha ancora tirato le somme degli avvenimenti del 2019 né si è discostata dal passato (non a caso alcuni esponenti della giunta Fratus pontificano ancora dagli scranni del consiglio comunale come se nulla fosse accaduto…). Nel frattempo a destra è venuta meno la spinta “civica”, tanto sbandierata in campagna elettorale: la “civica” Toia ora è capogruppo della Lega; Franco Colombo, che aveva fondato la lista “Franco Colombo sindaco”, è passato alle fila di Fratelli d’Italia. D’altro canto si sono eclissati – o non se ne hanno notizie – altri candidati sindaco e forze che avevano corso per...
Sviluppo urbano sostenibile, Accam e NewCo, gestione ex Accorsi, Consulte territoriali, Bicipolitana, sicurezza, cultura: è nutrito – e variegato – l’elenco dei temi all’ordine del giorno della politica locale. Dal suo insediamento l’Amministrazione guidata da Lorenzo Radice ha soprattutto dovuto affrontare le ricadute locali della crisi generata dalla pandemia. Per cui sanità, welfare e servizi sociali, sostegno alla ripresa (imprese, commercio…) sono apparsi i settori in cima all’agenda del sindaco e della maggioranza insediatasi lo scorso ottobre. Un impegno che ha richiesto l’ascolto della comunità e delle sue diverse espressioni, enormi sforzi di programmazione, un lavoro gigantesco da parte degli uffici comunali. Il tutto in un clima collaborazione con numerosi ambienti – categorie produttive, scuole, parrocchie, associazioni – della città. Costruttivi anche i rapporti con alcuni esponenti delle minoranze consiliari; pessimi invece quelli con la parte che invece non ha digerito la bocciatura elettorale da parte dei legnanesi e ora prova a rifarsi con la moltiplicazione di mozioni e interrogazioni talvolta inconsistenti, sgarbati battibecchi consiliari, ripicche di scarsa utilità per gli interessi dei cittadini legnanesi. Dal canto suo la maggioranza consiliare e la Giunta sono chiamate a mantenere i nervi saldi nonostante il peso delle responsabilità correlate al ruolo-guida amministrativo. Da Radice e dai partiti che lo sostengono ci si aspetta costante apertura alla città, disponibilità al dialogo con le opposizioni, proficua collaborazione con gli uffici comunali. “La scuola si fa città”. L’indicazione di qualche tema prioritario a livello amministrativo (senza peraltro cercare di stabilirne un ordine né una graduatoria) può dare l’idea di quanti siano i fronti aperti oggi a Legnano. Di recente, ad esempio, è stato ufficializzato dalla Regione Lombardia il finanziamento di 15 milioni di euro per “La scuola si fa città”, la strategia con cui il Comune di Legnano ha risposto alla manifestazione d’interesse per la selezione di strategie di sviluppo urbano sostenibile. «Per la città di Legnano si tratta di un risultato importantissimo e conquistato a tempo di record per cui ringrazio i miei colleghi di giunta e la struttura comunale per il lavoro svolto – ha commentato in proposito il sindaco Lorenzo Radice –. Questa strategia fa perno sulla scuola che si apre alla città divenendo hub di comunità. Immaginiamo la rigenerazione di una parte di città, l’area “Gorizia-Canazza” in cui sono presenti scuole, servizi, aree dimesse come quella dell’ex ospedale e una periferia che conosce il fenomeno dell’invecchiamento della sua popolazione. La nostra strategia prevede di valorizzare le reti sociali ed educative che hanno come fulcro la scuola intervenendo sia nella riqualificazione fisica degli immobili sia nello sviluppo di attività e iniziative in coordinamento con i soggetti locali per ricreare relazioni». Accam, buoni spesa… Complicato il capitolo Accam: l’amministrazione ha...
Dopo il lungo inverno ancora segnato dalla pandemia Covid-19, la primavera ha portato, in città come nel resto del Paese, alcuni buoni segnali. Il rallentamento dei contagi è andato di pari passo con le attese riaperture: ora non possiamo abbassare la guardia, per evitare che il coronavirus rialzi la testa. Nel frattempo anche Legnano si è attrezzata per una ripartenza necessaria sotto vari profili: sociale, relazionale, scolastico, economico, occupazionale… E la politica prova a fare la sua parte. Il numero di maggio-giugno della rivista Polis Legnano si apre con un articolo che riepiloga i diversi fronti amministrativi nei quali è impegnato Palazzo Malinverni. Così, con l’assessore alla Sostenibilità, Alberto Garbarino, leggiamo il bilancio previsionale, per capire quali sono le priorità della Giunta guidata dal sindaco Lorenzo Radice. Altri articoli sono dedicati alla Bicipolitana (ambiente e mobilità) e al Presidio di Libera (cui aderisce anche l’associazione Polis). Tra le pagine trovano spazio alcuni libri: quello di Alberto Centinaio che racconta la vicenda del partigiano Sandro e la Resistenza contro il nazifascismo; quello realizzato dalle monache del Carmelo di Legnano che fa conoscere – dopo una lunga ricerca – un testo fondamentale di Teresa d’Avila; quello dedicato a Felice Musazzi nel centenario della nascita. Un profilo di padre Mattavelli, scomparso di recente, tratteggia la vita del parroco di Santa Teresa, partito in missione e poi tornato negli ultimi anni a Legnano. Leggi l’ultimo...
Sabato 24 aprile la presentazione a Mazzafame Si legge «come un romanzo, questo libro di Alberto Centinaio, e come un romanzo ogni pagina invita a passare alla successiva, “per vedere come la storia va a finire”. Non si tratta però di un romanzo frutto di fervida fantasia: le vicende qui raccontate sono tutte vere. Il loro protagonista le ha narrate nei dettagli soltanto a un “uomo” – che altri non è che Alberto Centinaio –, dopo aver taciuto per decenni». È lo storico Giorgio Vecchio, primo presidente dell’associazione culturale Polis, a firmare la prefazione dello splendido libro di Alberto Centinaio, già sindaco di Legnano, studioso con la passione della storia. Sabato 24 aprile, alle ore 16, al Circolo Pertini a Mazzafame, viene presentato il volume “Sognando la libertà. Il partigiano Sandro”, che narra le vicende del resistente legnanese Samuele Turconi. Alla presentazione (che avverrà all’aperto e nel rispetto di tutte le norme anti Covid), promossa da Anpi Legnano con il patrocinio del Comune, interverranno il presidente Anpi Primo Minelli, Renata Pasquetto, del direttivo Anpi, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice e l’autore Alberto Centinaio. Del suo lungo lavoro di ricerca, documentazione e scrittura, Centinaio ha affermato: «Si tratta di un racconto avvincente che si basa su fatti realmente accaduti e che vuole mettere in risalto soprattutto gli aspetti umani di chi ha lottato in un conflitto duro e senza esclusione di colpi. Il mio auspicio è quello che anche i giovani leggano questo libro per fare memoria della Resistenza e maturino un forte desiderio di contribuire alla rinascita del nostro Paese così come fecero molti anni fa i giovani di allora, seppur in un contesto molto diverso». Nella prefazione Giorgio Vecchio chiarisce: «Di Samuele Turconi si sapevano già parecchie cose. Il suo volto e il suo nome non erano rimasti sconosciuti a Legnano e in Valle Olona. Le storie della “battaglia di Mazzafame” e della sua rocambolesca fuga dall’ospedale, dopo essere stato ferito e arrestato, sono assai note e più volte rievocate. Anche la sua partecipazione all’attentato all’albergo Mantegazza era ormai cosa risaputa». Si veda il volume G. Vecchio, N. Bigatti, A. Centinaio, “Giorni di guerra. Legnano 1930-1945”, Edizioni Eo Ipso, Legnano 2001. «Inoltre l’Anpi lo annoverava tra i suoi soci e lo aveva onorato – come dovuto – in occasione della sua scomparsa nel 2009. Questo libro, però, in una forma letteraria romanzata (che non vuol dire falsificata), offre qualcosa di più al lettore, perché mette in ordine tutti gli episodi, li arricchisce di particolari inediti, spiega le motivazioni dell’agire di Samuele. Qui sta la novità del lavoro di Centinaio». Vecchio, tra i massimi esperti della Resistenza in Italia, specifica: «La lettura di questo bel libro ci riporta...