Comunque vada, si riveli un successo o meno, e a prescindere da ogni valutazione di merito, il percorso che ha portato da Accam a Neutalia ha visto l’amministrazione Radice giocare un ruolo fondamentale per disegnare il futuro della gestione dei rifiuti sul territorio. Coincidono, infatti, i primi nove mesi del sindaco arancione di Legnano con quelli necessari a passare dalla manifestazione di interesse presentata da Amga per il salvataggio di Accam alla firma con cui Gruppo Cap, Agesp SpA e Gruppo Amga hanno dato vita alla newco che, oltre a gestire l’impianto di Borsano, sta già lavorando per realizzare l’obiettivo dell’economia circolare (riciclare più rifiuti, bruciarne e inviarne meno in discarica).

Radice ha detto subito no al solo piano di salvataggio della società che avrebbe ripreso semplicemente a bruciare i rifiuti nell’impianto: «Ci interessava trovare una nuova missione per la società, in cui l’attività del termovalorizzatore sarebbe stata un tassello nella gestione dei rifiuti, e non l’unico elemento. Da qui la ricerca di un partner con capacità tecnologiche e finanziarie importanti come Cap, per affiancare Amga e Agesp, e la necessità di proiettarsi in un orizzonte e in una logica di area vasta, ben più estesa dei 27 Comuni soci di Accam. È questo l’unico modo per reggere in un settore, come quello dei rifiuti, in cui necessitano considerevoli investimenti e competenze tecniche sempre più specialistiche».

Argomento divisivo per eccellenza da molto tempo a questa parte, Accam, ossia la società che si è occupata della termovalorizzazione dei rifiuti sino al 31 luglio di quest’anno (dall’1 agosto la gestione è di Neutalia), è stata cartina di tornasole fedele della politica locale e dei suoi limiti, con l’incapacità di trovare accordi, di dare attuazione a piani industriali e dimostrare trasparenza. Da qui il cambio di governance da Accam a Neutalia: la politica dà sempre gli indirizzi, ma fa un passo indietro nella gestione societaria, affidata ai rappresentanti delle tre società fondatrici, Michele Falcone di Cap, Stefano Migliorini di Amga e Claudia Colombo di Agesp. Società formata da tre aziende pubbliche, Neutalia è, per Lorenzo Radice, la soluzione per mantenere il controllo del trattamento dei rifiuti in mano pubblica: «Non esiste un’alternativa: si può chiudere la società Accam, ma dato il suo forte indebitamento, non l’impianto di Borsano che, messo all’asta, sarebbe rilevato da un privato che ci brucerebbe quello che vuole».

È stato questo uno dei punti su cui si è sviluppato il dibattito con l’unico vero oppositore politico legnanese della costituzione di Neutalia, il consigliere Franco Brumana, convinto della necessità di spegnere l’inceneritore e di conferire ad altri impianti la quota di rifiuti da avviare alla combustione: «La quota di indifferenziata diminuisce costantemente; in Lombardia esistono 13 termovalorizzatori: non c’è ragione per tenere in vita un impianto come quello di Borsano».

In realtà conferire ad altri impianti non costa soltanto almeno un milione di euro in più all’anno, ma non è nemmeno certa la possibilità di farlo per sempre, visto il semaforo rosso incontrato da Accam negli ultimi mesi in alcuni impianti.
L’altro argomento forte di dissenso espresso da Brumana ha riguardato l’attivazione dei piani Neutalia, quello d’avvio (durata 12 anni), che entro l’inizio del 2022 rimetterà in funzione l’impianto di Borsano, e quello di sviluppo (contenente gli interventi di gestione del ciclo dei rifiuti in un’ottica di economia circolare), la cui presentazione avverrà entro l’aprile 2022. «Perché non scartare il primo piano e attuare il secondo?», ha chiesto il rappresentante del Movimento dei cittadini. «Perché esiste una frazione ineliminabile di rifiuti da avviare a incenerimento – la risposta di Radice –; l’importante è diminuirla e, per farlo, ci saranno le linee a freddo per consentire il riuso e il riciclo di parte dell’indifferenziata».

Proprio le linee a freddo saranno oggetto di quel piano di sviluppo che non farà perno sul solo impianto di Borsano, ma lo integrerà con altri, in primis quello dedicato alla Forsu in costruzione in via Novara. Neutalia sarà la prima società pubblica benefit in house del Paese: nel suo oggetto sociale, oltre al profitto, c’è lo scopo di impattare positivamente sulla società e l’ambiente.