«Caro Sindaco, vorrei dirti che non ti capisco proprio più. Va bene tutto, ma non è da persona coerente e a modo quale io ti ho conosciuta andare avanti con questa tiritera… Legnano ha bisogno di una guida. Hai deciso di dare le dimissioni? Basta, non si torna indietro. Questo non è da noi». A parlare, caro (quasi ex?) Sindaco Fratus, non è più l’associazione Polis, che ti ha scritto già due lettere aperte cadute nel vuoto, ma uno dei tuoi elettori che in questi giorni in città sono confusi e seccati. Confusi, perché la tua mossa – ritirare le dimissioni, presentate dopo l’arresto – non è stata capita. Una ripicca contro la magistratura? Una sfida lanciata a qualcuno? Uno stratagemma per tirare in là la palla ancora qualche giorno? Ma che senso ha tutto ciò? E perché questo silenzio da parte del tuo partito al di là delle difese “di circostanza”? La battuta che gira in città, caro Sindaco, è che voi della Lega vi state rivelando «molto Bostik e poco arrosto», incollati alla poltrona. E per chi vuol comandare con lo stile del suo comandante Salvini, questo non è un bell’andazzo. Ecco perché oltre che confusi, molti tuoi elettori sono anche seccati, per non dire arrabbiati o traditi, perché dentro alla Lega di Legnano da tempo si discuteva, certe compagnie non piacevano… «Chi va con lo zoppo impara a zoppicare», dice il vecchio adagio. E oggi sappiamo – da chi ha abbandonato la Lega di Legnano – che ci sono stati aspri confronti e persino documenti firmati dal Sindaco stesso per non avere certi compagni di viaggio che oggi sono finiti agli arresti. Tutto tradito, per difendere persone che oggi appaiono politicamente indifendibili. Perché farsi del male così? La magistratura farà il suo lavoro e a noi dispiace davvero a livello personale e umano vedere uomini e donne in situazioni difficili. Né ci piace il clima da guerra civile che alcuni stanno fomentando. A tutti quelli che ci chiedono, diciamo che per noi il problema, prima ancora che penale, è politico. È l’approccio alla politica come occupazione di spazi e gestione poco responsabile del potere (potremmo dire quasi frivola, leggendo certi passaggi delle intercettazioni) che non va giù. E questo modo di operare, si è visto anche con il ritiro delle dimissioni, che però stavolta la città sembra non aver digerito. In questi giorni stiamo raccogliendo voci. La gente parla, si domanda e, nel silenzio di chi ha comandato in città, ognuno si costruisce le proprie risposte… dal parrucchiere, dal panettiere, in coda alle casse del supermercato, alle tante feste di fine anno delle scuole. Brandelli di dialoghi legnanesi, sotto i primi soli estivi: «E adesso che...