Posts made in luglio, 2016

Elezioni amministrative: cosa ci indicano i risultati di Milano, Rho, Varese e Gallarate?

Le elezioni amministrative di giugno hanno mostrato il “terremoto” di Roma e di Torino, con la vittoria delle candidate del Movimento Cinque Stelle. Una valutazione più ampia e approfondita del voto in tutti i Comuni che hanno rinnovato sindaco e consiglio mostrano esiti più frammentati e tutt’altro che omogenei. Ma cosa è accaduto attorno a Legnano? Se ne possono trarre indicazioni di tendenza e suggerimenti per le forze politiche che nel 2017 si contenderanno Palazzo Malinverni? Per saperne di più la rivista Polis Legnano propone una lettura dei risultati di Milano, Rho, Varese e Gallarate, con convergenze fra partiti e liste civiche, scelta di candidati sindaco, programmi, stili della comunicazione elettorale, presenza o meno dei giovani… Il giornale si apre però con un focus sulla città a partire da alcuni dati che misurano la “ricchezza” dei legnanesi: redditi, proprietà, depositi bancari. Si tratta di uno spunto – che certo non mira alla completezza del quadro – inteso a offrire un metodo e qualche elemento di analisi e di confronto. Ancora alla città sono dedicati articoli inerenti le “semiperiferie”, i “lavori in corso” (Cadorna, Amga, Bilancio partecipativo…), la presenza di immigrati e la loro accoglienza. In vista del referendum d’autunno sulla riforma costituzionale la rivista presenta un ampio documento dell’associazione “Città dell’uomo”, più che per orientare il voto – non è questo l’intento – per fornire chiavi di lettura di una riforma complessa, da molti ritenuta necessaria e improrogabile, che sarà sottoposta al giudizio popolare. E per “giudicare” occorre conoscere. In allegato l’Introduzione al dossier sulle elezioni...

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Migranti a Legnano: non si può far finta di niente

Somaschi: “Ci siamo presi un pezzo di responsabilità” Valerio Pedroni (Somaschi onlus) racconta l’esperienza del centro di Accoglienza di via Quasimodo. Dalla scuola di italiano, ai corsi di formazione professionalizzante, ai percorsi di volontariato. Un territorio che ha creduto nella possibilità di accogliere e si chiede come farlo meglio. Sulla spiaggia muore l’onda lunga del mare, lasciando i detriti della tempesta. Oltre a cocci e rottami, ossi di seppia, macerie di vite straziate dal mare, eppure ancora vive e pulsanti. Se guardi da Marte il giro di giostra delle migrazioni sul pianeta Terra con un algoritmo spazio-temporale più dilatato, vedi come gli esseri umani siano in frenetico transito sui continenti, a volte tocca partire e sperare che gli altri ti accolgano, a volte tocca vedere altri che arrivano e decidere se accogliere. È una facile interrogazione di geo-politica, anche se le ragioni che generano le partenze sono sempre stratificate e complesse. Quelle dell’Africa tra tutte: da decenni notoriamente straziata dall’Occidente, depauperata di risorse, indotta a conflitti intestini, nel facile gioco del divide et impera (e ruba!). Come se non fosse affar nostro… Insomma, niente di strano se oggi la spiaggia dell’Abendland (la terra della sera, l’Occidente) debba raccogliere le macerie dei fuochi che fomenta da troppo tempo. Solo che è sempre più facile fare finta di non ricordare, e stupirsi davanti a questo ciclo migratorio così imponente. Come se non fosse affare nostro, non fosse faccenda di cui si debba in alcun modo rispondere. Invece no, proprio no. È anche soprattutto nostra la responsabilità (appunto dal latino respondeo, rispondo). Noi a Legnano abbiamo provato a prenderci un pezzo di questa responsabilità, in modo condiviso, proprio perché responsabilità nostra. L’esperienza della casa di via Quasimodo è l’esperienza di un territorio che prova a rispondere: innanzitutto il Comune di Legnano, che mette una struttura, attraverso la sua partecipata Amga. Quindi l’Ambito distrettuale legnanese al completo che appoggia non solo politicamente, ma anche culturalmente l’iniziativa, assumendone la cabina di regia (tra tutti un cenno particolare a Giambattista Bergamaschi, presidente dell’assemblea politica del distretto legnanese e Gianpiero Colombo, assessore ai Servizi sociali di Legnano). I ragazzi (i primi venticinque e quelli che via via si avvicenderanno) saranno sempre accolti dalle istituzioni locali e mai da una realtà sociale che ricerca il massimo nascondimento, per non svegliare facili polemiche. E poi le decine e decine di ragazzi, persone che in questi quasi due anni sono state accanto ai migranti accolti: dalla scuola di italiano, ai corsi di formazione professionalizzante, ai percorsi di volontariato civico. Non sarebbe stato possibile altrimenti. Non sarebbe stato possibile in altro modo fare sentire i migranti a casa, se casa è il luogo dove comincia la tua storia. Credo questo...

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Profughi: anche in città qualcuno vorrebbe erigere muri

Passerelle elettorali sulla pelle di chi scappa dalla morte «Non possiamo più accogliere nemmeno un profugo sul nostro territorio!». La parola d’ordine viene dall’assessore all’Immigrazione della Regione, Simona Bordonali, e dal vicepresidente del Consiglio regionale, Fabrizio Cecchetti, che il 31 maggio hanno effettuato un “sopralluogo” alla ex scuola Medea, possibile sede di accoglienza per i profughi che il Prefetto di Milano intende inviare nel Legnanese, pressato a sua volta dal Governo centrale. Bordonali e Cecchetti – che hanno deciso di fare passerella in città – hanno fatto leva sulle solite parole d’ordine che si riassumono nello “stop ai profughi”. Non si capisce bene, poi, come risolverebbero il problema, di livello mondiale, delle migrazioni, della fuga di milioni di persone dalla guerra e dalla fame, delle traversate del Mediterraneo e delle “rotte balcaniche”… Ma da due politici che non sanno andare oltre gli slogan da bar sport non ci si può attendere granché. Lo stesso può dirsi delle banalità emerse dal “presidio” – meno di 40 persone – organizzato qualche giorno prima dalla Lega Nord davanti alla ex Caserma Cadorna (altro luogo di possibile insediamento dei richiedenti asilo individuato dalla Prefettura). Al coro dei “no a prescindere” si è aggiunta, con eguale “spessore”, la consigliera regionale legnanese Carolina Toia: «Condivido – afferma – le fondate preoccupazioni di quanti abitano e vivono vicino alla scuola e ribadisco la mia solidarietà ai residenti della zona». Negli stessi giorni un gruppo di residenti della Canazza ha scritto a una lista (stranamente lunga e articolata) di personalità istituzionali per dire no agli stranieri: un testo dal quale potrebbero però emergere due letture: non mandate i profughi perché tra loro ci sono quasi sicuramente dei delinquenti; il quartiere ha già i suoi problemi, non possiamo accettarne un altro. La penna che sta dietro al testo non chiarisce il dubbio. A Bordonali e Cecchetti hanno poi risposto il sindaco Centinaio, poi il Pd di zona, quindi una bella riflessione della Lista ri-Legnano «Ben venga tutto ciò che può portare ad affrontare seriamente, e possibilmente risolvere, il problema del costante arrivo in Italia di richiedenti asilo – ha detto il sindaco –. Se l’assessore Bordonali e il vice presidente Cecchetti avessero avuto il buon gusto di avvisarmi del loro arrivo, avrei avuto il piacere di confrontarmi con loro e di informarli in maniera corretta ed esaustiva di quanto si sta facendo a Legnano per scongiurare un massiccio arrivo di profughi». La questione al momento di andare in stampa con questo numero di Polis Legnano non è ancora definita. Certamente torneremo a parlarne. Senza trascurare gli appelli “alti” del Capo dello Stato Mattarella, di Papa Francesco e dell’Arcivescovo di Milano card. Scola, che, senza trascurare le complesse implicazioni...

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