Accorciare le distanze tra Palazzo e cittadini: obiettivi, fatiche e impegni del nuovo sindaco

A Lorenzo Radice spetta di guidare l’amministrazione comunale nel tempo, difficile, della pandemia e della crisi economica e sociale che ne deriva. I provvedimenti per famiglie e imprese, le opere pubbliche, il forum delle associazioni culturali, il Palio Nel pomeriggio del 5 ottobre scorso dai seggi emergeva una vittoria, piuttosto netta, al ballottaggio rispetto alla candidata del centrodestra Carolina Toia. Il neo sindaco Lorenzo Radice si racconta alla rivista Polis Legnano. Quali i ricordi di quel pomeriggio? In confidenza: se lo aspettava? Non potrò mai dimenticare quel pomeriggio. L’ho vissuto con chi mi è stato a fianco per i tanti mesi di campagna elettorale, quindi è stata una gioia moltiplicatasi esponenzialmente, perché è stata la vittoria di un piccolo gruppo che è cresciuto diventando una vera comunità. Comunità che continua e continuerà a esistere. Sull’esito del voto sono diventato più fiducioso avvicinandomi al ballottaggio: dopo tante settimane passate con i legnanesi la sensazione era di potercela fare. Come è stato. I primi due mesi da sindaco: gioie e fatiche personali. Candidandomi sapevo a cosa sarei andato incontro. L’ho detto tante volte: c’è una città che deve ripartire dopo un anno e mezzo di commissariamento. Logico che l’impegno fosse maggiore. La fatica è molta ed è necessaria, perché il lavoro da fare è tanto. Se questo significa, a livello personale, non essere in famiglia quanto vorrei, si traduce però anche in rapporti con la comunità legnanese che danno il senso alla mia scelta di mettermi al suo servizio come sindaco. Il Comune di Legnano era senza sindaco da oltre un anno per via della vicenda Fratus. Come ha trovato la “macchina comunale”? Provata da due anni particolari fra crisi politica e commissariamento, ma felice di ripartire e tornare all’attività con un’amministrazione eletta. Secondo lei Palazzo Malinverni è tornato a essere la “casa” dei legnanesi? Cosa si attendono i cittadini, le famiglie, le imprese dal Comune? Stiamo lavorando proprio in questa direzione e spero che, tornate le condizioni di vita sociale “normale”, questo impegno risulti evidente. Chi si rivolge al Comune, in primo luogo, vuole essere ascoltato. Oggi, in un momento così particolare, tutti vogliono sentire l’ente vicino. L’ascolto, che ha rappresentato il primo momento della campagna elettorale, continua e dovrà continuare per tutto il mandato. Legnano – come tutta Italia e il resto del mondo – sta attraversando una crisi sanitaria ed economica, con pesanti risvolti sociali. Come vi state muovendo? Abbiamo un dialogo aperto con tutti gli attori della vita cittadina, dalle associazioni di categoria a quelle di volontariato, dalle scuole ai soggetti socio-sanitario-assistenziali. Gli incontri che abbiamo organizzato subito puntavano ad ascoltare tutte le voci, a raccogliere esigenze e suggerimenti per produrre risposte. Restando ai fatti, a inizio...