“Purtroppo si ha l’impressione che ‘altri’ e non il Sindaco si stiano battendo con mezzi leciti e al limite del lecito, per continuare questa esperienza amministrativa che ormai non dispone dei numeri in Consiglio comunale”. E ancora: “Signor Sindaco non consenta che qualcuno – forse per obiettivi e interessi diversi da quelli contenuti nel suo programma di governo – usi del nome del Primo cittadino per forzare la mano alle istituzioni democratiche. Non permetta che Legnano diventi un caso italiano di malapolitica”. Questo scriveva Polis Legnano in una recente lettera aperta e poi nel numero marzo/aprile della rivista associativa.
È stato ancor più doloroso, quindi, per noi svegliarci il 17 maggio con il nome della nostra città sbattuto in prima pagina su tutti i siti, giornali e telegiornali per l’arresto di Sindaco, vicesindaco e assessora alle opere pubbliche. Ancor più doloroso ascoltare le parole della PM Calcaterra della Procura di Busto Arsizio e leggere le conversazioni intercettate dagli inquirenti. Al di là degli aspetti penali, sui quali la Giustizia dovrà fare il suo corso e gli indagati dimostrare la propria eventuale estraneità, e del dovuto rispetto delle delicate vicende personali e familiari, quello che più colpisce della vicenda è il quadro che emerge della vita “a palazzo”. Un saggio al contrario di educazione civica che meriterebbe di essere fatto conoscere ai giovani per capire cosa NON vorremmo che fosse la politica. La gente comune è stufa della politica, perché la politica – lo ribadiamo, ancor prima e al di là degli aspetti penali – continua a dare dimostrazione di come sia vissuta troppo spesso da persone che considerano la “cosa pubblica” una opportunità privata.
E in questo senso Polis chiedeva da settimane un sussulto di responsabilità a Fratus: perché era ormai evidente e noto in città come si stesse gestendo il potere a Palazzo Malinverni. Le intercettazioni hanno “solo” confermato la disarmante leggerezza e l’approccio “tribale” nel condurre le danze da parte di persone che hanno guidato Lega e Forza Italia a Legnano per anni. Approccio tribale, quando si riduce la politica a un esercizio di “posti” da occupare con “i nostri”. Chi è del mio gruppo/ clan/ partito/ cerchia di affari è persona da privilegiare, posizionare, collocare, beneficiare. Non importa per cosa; non importa per quanto… Leggerezza: perché cadono le braccia leggendo la faciloneria con cui si ignorano regolamenti, con cui si forzano le regole, con cui ci si muove senza nemmeno porsi il dubbio se quello che si sta facendo sia o meno legale per avere persone ubbidienti e riconoscenti ai posti di comando.
Scrisse una volta Calvino, commentando il famoso romanzo di Kundera L’insostenibile leggerezza dell’essere: “nella vita tutto quello che scegliamo e apprezziamo come leggero non tarda a rivelare il proprio peso insostenibile”.
Ecco, a chi pensa di avvicinarsi alle istituzioni cittadine con questo spirito – da qualsiasi schieramento partitico o civico provenga – chiediamo di fare un passo indietro. Legnano ora ha bisogno di persone oneste, competenti e consapevoli del peso che comporta governare una comunità di 60.000 abitanti. Legnano e l’Italia tutta hanno bisogno di buoni esempi per ritrovare fiducia nelle istituzioni democratiche.
L’associazione Polis continua a credere alla buona politica, alla partecipazione democratica, al dovere dei cittadini di informarsi e di vigilare sulla vita della loro comunità e di portarvi il loro contributo positivo.
Siamo per una Legnano bella e moderna; e allo stesso tempo – in vista del 26 maggio – siamo per un’Europa vicina ai cittadini, coesa, efficace, aperta, capace di assicurare libertà e diritti a ogni persona. Questa è buona politica.
Associazione Polis
Lunedì 20 maggio, ore 21 – Incontro promosso da Polis alla sala convegni Il Giardino (via Marconi 7, Legnano) sul tema “Europa: la nostra grande città”