Il voto amministrativo del 20 e 21 settembre segna un punto di svolta per Legnano. I cittadini sono chiamati ad eleggere il nuovo Consiglio comunale e il Sindaco, dopo quasi un anno e mezzo senza Amministrazione eletta dai cittadini.

Gli accadimenti della primavera 2019, con le dimissioni della maggioranza dei consiglieri, il Consiglio dichiarato decaduto, gli arresti di Sindaco, vicesindaco e assessore, avevano turbato l’opinione pubblica e portato Legnano sulle prime pagine dei media nazionali. Una città umiliata, rimasta senza guida, per ragioni riconducibili alla mala politica, con pesanti responsabilità della passata Amministrazione di centrodestra e dei partiti che la sostenevano: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia.

I cittadini in tutto questo periodo hanno fatto le spese di una città relegata alla ordinaria amministrazione proprio quando, scoppiata la pandemia Covid-19, sarebbe stata necessaria la guida di un Sindaco capace, avveduto e premuroso verso famiglie, lavoratori e imprese. Ma le responsabilità assegnate all’ex sindaco leghista Fratus – e a tutti coloro che a vario modo lo hanno sostenuto fino all’ultimo – si estendono anche a un grave vulnus alla credibilità delle istituzioni locali, ferite da comportamenti scorretti e intesi a favorire pochi a danno dell’intera cittadinanza.

Ora la città ha l’opportunità di scegliere i nuovi amministratori, per ripartire grazie a una Amministrazione municipale credibile, onesta, competente.

Il voto arriva dopo una campagna protrattasi per mesi per via del coronavirus e del lockdown. Una campagna elettorale inconsueta, per lo più basata su internet, e che solo nelle ultime settimane precedenti il voto ha potuto ritrovare la forma consueta dei gazebo, dei dibattiti, dei volantinaggi e dell’incontro di persona tra candidati ed elettori. L’Associazione politica e culturale Polis vi ha dedicato l’intero numero di settembre della propria rivista, disponibile on line.

Il voto di domenica e lunedì prossimi vede ben sette candidati Sindaco e numerose liste in corsa per Palazzo Malinverni. Interpretiamo questo elemento come assolutamente positivo: è il segno di una rinnovata volontà di partecipazione, che forse scaturisce proprio dal desiderio di superare le tristi recenti vicende politiche. Una pluralità e differenziazione della proposta politico-amministrativa che è lo specchio di visioni differenti, talvolta contrastanti, eppure portatrici di contributi spesso innovativi per il futuro di Legnano. Di idee nuove e di cittadini impegnati c’è sempre bisogno!

L’Associazione Polis in vista del voto ha studiato e discusso a fondo i programmi presentati dai diversi candidati Sindaco e dalle coalizioni e liste che li sostengono. Ci è parso di riscontrare in particolare nel programma del candidato Lorenzo Radice una serie di progetti che potrebbero risultare strategici per rilanciare l’economia locale, la convivenza sociale, il valore primario della comunità, scommettendo su promozione della salute, creazione di posti di lavoro, sostegno all’istruzione, difesa dell’ambiente, promozione della cultura locale e del Palio, e dimostrando un occhio di riguardo per le fasce di popolazione e i soggetti più fragili.

Ma anche nei programmi elettorali di altri candidati si riscontrano indicazioni interessanti, concrete, originali e talvolta convergenti tra loro. Le varie proposte che emergono da Lucia Bertolini, Franco Brumana, Franco Colombo, Simone Rigamonti e Alessandro Rogora dimostrano che si è data priorità alla individuazione di progetti percorribili che toccano i molteplici aspetti della vita quotidiana dei legnanesi.

Di segno contrario appare la proposta politica del centrodestra, che corrisponde (salvo la presentazione di una lista civica) alla parte politica che ha affossato Legnano dal 2017 in avanti, con atteggiamenti che hanno diviso la cittadinanza (basti pensare alla sciagurata proposta della biblioteca nel Parco Falcone-Borsellino), senza peraltro concludere nulla di buono. Fino allo sgretolarsi della maggioranza, l’arroccamento sulle poltrone, i ricorsi – tutti perduti – per non ammettere il fallimento politico. Eppure Fratus e la sua squadra avevano la possibilità e i numeri per guidare la città, e farlo con onestà, come ha dimostrato di fare chi li aveva preceduti. Sì, amministrare la città con trasparenza e puntando solo al bene comune è possibile.

Invece il centrodestra torna a minacciare il nostro Comune. La candidata Sindaco scelta, Carolina Toia, non ha la conoscenza necessaria della città né in passato ha dimostrato particolari competenze per poterla governare. Nonostante l’opportuna decisione di creare una lista civica col proprio nome (che comprende anche esponenti di rilievo della città), Toia si trova ostaggio dei vecchi volti e degli stessi partiti della fallita esperienza Fratus. A guidare le liste di Lega, Forza Italia e FdI ci sono gli stessi personaggi che ruotavano attorno alla Giunta disciolta. Il programma proposto da questa coalizione appare, in sé e per sé, il più povero di idee e sconclusionato, con taluni passaggi fumosi e vacui (ad esempio l’assessore ai Servizi sociali “itinerante”; per non parlare dell’imbarazzo nel trattare della futura biblioteca).

Non va infine trascurato il fatto che la campagna elettorale del centrodestra ha dimostrato che il ventilato “profilo moderato” della coalizione è stato smentito dai personaggi chiamati a tirare la volata a Toia, a cominciare da Matteo Salvini, che nel comizio del 16 settembre ha portato in città il solito potpourri di banalità, bugie e false promesse. Lo stesso giorno si è toccato il fondo con l’intervento del segretario della lega Lombarda, Paolo Grimoldi, il quale ha affermato, senza pudore: “A Legnano è importante vincere per avere un bravo sindaco che ami la città e la comunità e metta al primo posto la gente”. Grimoldi deve aver perso – assieme alla memoria – qualche puntata precedente sulla politica locale!

Ora, dopo la campagna elettorale, la parola passa finalmente ai cittadini. Polis confida proprio nella avvedutezza dei legnanesi, nella loro volontà di far ripartire la città, e si augura che in gran numero gli elettori si rechino ai seggi (anche per il valore del Referendum costituzionale sul quale gli italiani sono chiamati a esprimersi). Si tratta – come detto – di un passaggio fondamentale per la storia della città e per costruire per Legnano il futuro che merita.

A tutti i legnanesi: buon voto!

Associazione POLIS