Il quadro delle elezioni comunali 2020 e dei suoi protagonisti si avvia ad assumere una forma definitiva. Sebbene avviato da mesi, il percorso è stato a lungo caratterizzato da una dose di incertezza probabilmente inedita. La data delle consultazioni, per quanto il 20-21 settembre fosse ormai da tempo dato per sicuro, è stata ufficializzata dal decreto della ministra Lamorgese solo il 15 luglio. E solo negli ultimissimi giorni si è avuta certezza che i partiti di centrodestra correranno uniti a sostegno di Carolina Toia. Confermato lo schieramento con Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, vincitore nel 2017, si vedrà ora se i partiti o la stessa candidata sindaca esprimeranno una posizione “ufficiale” sulle vicende giudiziarie che hanno visto coinvolti i precedenti amministratori. Per il momento si fanno notare le dichiarazioni di solidarietà nei loro confronti da parte di alcuni esponenti della destra.

Il tutto si inserisce – è forse superfluo ricordarlo – in un contesto emergenziale che ha già causato lo slittamento delle elezioni dalla primavera all’autunno e che ha monopolizzato l’attenzione del pubblico nei mesi passati. Il rischio che l’appuntamento elettorale sia ignorato o ritenuto secondario in un momento in cui ci si deve preoccupare di beni primari, quali lavoro e salute, è più che concreto. L’antidoto a nuovi record di astensionismo potrebbe arrivare, paradossalmente, proprio dallo spirito del tempo così avverso alla politica: il primo turno sarà accorpato al referendum confermativo per il taglio dei parlamentari, che probabilmente richiamerà alle urne elettori altrimenti disinteressati.

Sarebbe quantomeno riduttivo, per i movimenti politici in campo, affidarsi a questa sola evenienza. Recuperare indecisi, delusi, arrabbiati e altre declinazioni di concittadini allontanatisi dal voto è certamente un obiettivo indicato da tutti i contendenti. Nell’area di centrosinistra, il candidato sindaco Lorenzo Radice ha posto alla propria coalizione – composta da Insieme per Legnano, Legnano Popolare, Partito Democratico e riLegnano – una condizione di rinnovamento nello stile e nelle persone che, del resto, non era differibile. Una tappa fondamentale si avrà alla presentazione delle liste elettorali, ma è indubbio che le iniziative sinora realizzate vedano la partecipazione di un numero di giovani e di “volti nuovi” che fa ben sperare.

L’impossibilità di organizzare eventi rodati – dai classici gazebo alla presentazione in pompa magna del programma – unita a un orizzonte temporale più ampio hanno stimolato soluzioni innovative per favorire la partecipazione. Un ciclo di dirette facebook settimanali ha aperto la discussione sui temi programmatici – aree dismesse, cultura, sport, ambiente, ciclo dei rifiuti, salute – a partire dal racconto di esperienze d’eccellenza realizzate altrove. Gli spunti emersi sono diventati nuclei di idee che il tour estivo di Radice nei quartieri sta sottoponendo al confronto con i cittadini. Il risultato finale sarà un programma elettorale che terrà conto di questo dialogo nel declinare in punti concreti le parole-chiave: sostenibilità (ambientale, economica, sociale) e rigenerazione (dei luoghi, delle strutture, delle energie).

Con la firma del Manifesto della comunicazione non ostile – uno dei primi atti pubblici compiuti da Radice, così come dal candidato sindaco dei Verdi Alessandro Rogora – è stata affermata la volontà di condurre una campagna elettorale dai toni propositivi e non aggressivi. L’adesione al manifesto e, soprattutto, il rispetto del suo decalogo sarebbero auspicabili da parte di tutti i candidati e i gruppi. Non è solo questione di princìpi, ma anche di efficacia: riportare la discussione alle proposte politiche farebbe chiarezza in un quadro estremamente frammentato.

Dal sogno – rivelatosi utopia, e non è per forza un male se si guarda appunto alla chiarezza delle proposte – del fronte unico tra le forze all’opposizione nella crisi del 2019 si è passati infatti, un anno dopo, a un’ampia dispersione. Il movimento civico di Franco Brumana è stato il primo a presentarsi, con le primarie di gennaio 2020. Civica è anche la lista di Franco Colombo, mentre il Movimento 5 Stelle con Simone Rigamonti è rimasto fedele alla linea dell’evitare alleanze. Completano il quadro Lucia Bertolini, indicata da La Sinistra – Legnano in Comune, e il già citato Alessandro Rogora che con Europa Verde – Verdi Legnano ha scelto di correre da solo pur mantenendo un rapporto più che cordiale con la coalizione guidata da Lorenzo Radice.

Guido Bragato