La storia di Legnano è fortemente legata al suo passato industriale. Sì, è vero, c’è la battaglia del 1176, che ha portato la città su tutti i libri di storia e perfino nel nostro inno nazionale, unica località italiana menzionata oltre a Roma; però è fuori discussione che è l’essere stata una delle culle dello sviluppo industriale nazionale ed europeo ad aver segnato profondamente il suo futuro. È alla luce di questo duplice scenario che periodicamente qualcuno parla di una “vocazione” turistica di Legnano, scommettendo sulla sua potenziale attrattività in grado di portare ricadute economiche sul territorio.
Giuseppe Calini è tra i più convinti sostenitori di questa “vocazione”. Legnanese doc (un suo antenato fu il primo sindaco dopo l’Unità d’Italia), di mestiere fa l’albergatore. È titolare del Welcome Hotel e da un anno è presidente dell’associazione che raggruppa gli albergatori dell’Alto Milanese.

La Milano che conviene” – questo il nome – ha una quindicina di aderenti distribuiti tra Legnanese e Magentino. Un settore economico che dà lavoro a circa 200 persone. Chi bussa alle porte degli hotel del territorio oggi lo fa essenzialmente per affari. Il territorio beneficia infatti dall’essere una sorta di terra di mezzo tra lo scalo della Malpensa e il sito espositivo di Rho-Pero. È quindi il calendario delle fiere a scandire l’andamento degli affari. Il problema sta proprio qui: è possibile trasformare Legnano e l’intero Alto Milanese in una zona turisticamente attrattiva valorizzando le proprie eccellenze?
Calini, a cui non manca l’entusiasmo, non ha dubbi al riguardo. «Legnano era una città industriale – spiega –. C’era tanto lavoro. Oggi i tempi sono cambiati. Tutti i giorni ricevo parecchi curricula di giovani che cercano un lavoro e mi chiedo: come faranno a trovare un posto i nostri ragazzi? Occorre cercare soluzioni concrete per risollevare le sorti della città. Se vogliamo davvero uscire dalla crisi bisogna creare nuovi posti di lavoro. Come? Realizzando in città un forum come quello di Assago, con una capienza di almeno 10mila posti».

Dove? «Al posto della vecchia caserma Cadorna c’è lo spazio sufficiente per la struttura e per i parcheggi. L’area è ben servita essendo vicina all’autostrada e inoltre non darebbe “fastidio” alla città. Anche piazza Primo Maggio potrebbe essere una soluzione alternativa. Sono consapevole che un progetto di tale dimensione potrebbe causare dei disagi, ma pensiamo a cosa potrebbe portare una simile struttura alla nostra città; oltre ad offrire finalmente una sede alle nostre eccellenze sportive, si potrebbero organizzare altri eventi. La mia proposta prevede un forum coperto utilizzabile 365 giorni all’anno, questo vuol dire che può “produrre lavoro” tutto l’anno. Grandi concerti, musical internazionali…. pensiamo quanti turisti arriverebbero, e quanto lavoro porterebbero in città».
L’idea rilancia l’analogo progetto maturato mesi fa all’interno del mondo del Palio, quell’arena civica che tenne banco durante la recente campagna elettorale e che fu fatta propria, seppure con differenti livelli di entusiasmo, da quasi tutti i candidati sindaco. Ora, archiviate le elezioni, sono rimasti in pochi a sollecitarne la realizzazione.

Calini è un vulcano di idee. «Dobbiamo lavorare per recuperare e rilanciare le nostre tradizioni. Abbiamo il Palio, siamo conosciuti in tutto il mondo per le biciclette Legnano e per il nostro glorioso passato industriale, siamo attraversati dalla prima autostrada costruita nel mondo… perché allora non pensare a un museo che faccia conoscere a tutti la bellezza dei costumi del Palio, a uno dedicato alle biciclette, alle nostre fabbriche? Non dobbiamo fermarci di fronte ai problemi, dobbiamo affrontarli e risolverli. Facciamolo per noi e per il futuro dei nostri giovani. Gli spazi non ci mancano. Abbiamo enormi capannoni vuoti, il vecchio ospedale… basta guardarci attorno. Sono certo che arriverebbero visitatori da tutto il mondo. Abbiamo tutto, dobbiamo solo avere il coraggio di cominciare».

L’entusiasmo e le idee non mancano, che però devono camminare su progetti ben definiti e con finanziamenti a portata di mano. Giuseppe Calini, nel suo piccolo, qualche cosa ha già fatto. Quest’anno la rete degli albergatori ha promosso un pacchetto turistico comprendente il Palio di Legnano e la Battaglia di Magenta che ha coinvolto 13mila agenzie turistiche. «È stata un’esperienza pilota e abbiamo intenzione di replicarla. Viviamo in un territorio che non è attrattivo dal punto di vista paesaggistico, ma non per questo dobbiamo rinunciare a valorizzare quanto di bello abbiamo ereditato dal passato».

Saverio Clementi