La data delle prossime elezioni amministrative al momento di andare in stampa con la rivista non è stata ancora fissata. Si parla con insistenza dell’11 giugno, con eventuale ballottaggio quindici giorni dopo, cioè il 25 giugno. Ma potrebbe essere scelta anche una data di maggio. Non resta che attendere le decisioni che verranno prese a Roma.

Nel frattempo, la campagna elettorale stenta a decollare e, ad oggi, non è ancora chiaro chi e quali schieramenti si contenderanno la poltrona di sindaco e gli scranni del Consiglio comunale. Cinque anni fa il clima fu decisamente diverso. Non solo perché si votò a maggio (2012), ma soprattutto perché le singole forze politiche giocarono con molto anticipo le loro carte.
Ad oggi il puzzle presenta ancora molte tessere mancanti. Di certo c’è che il sindaco uscente correrà per restare a Palazzo Malinverni forte dell’appoggio di Partito democratico, Insieme per Legnano e di qualche altra formazione in arrivo.

Assai più complicata è la situazione sul versante opposto. Se fino a pochi mesi or sono sembrava che i mal di pancia agitassero solo il centrosinistra, il centrodestra è stato per mesi in acque più che turbolente. Un rassicurante comunicato stampa uscito il 18 gennaio, concordato dopo una riunione della rinata coalizione, assicurava che a breve sarebbe stato formalizzato il candidato unico. Sono passati due mesi e l’incertezza regna ancora sovrana. Tutto nasce dalla decisione della Lega Nord di volere imporre Gianbattista Fratus. Una scelta compiuta a Milano dai vertici provinciali delle diverse forze politiche d’area nel contesto di una più vasta ripartizione comprendente anche Magenta e Abbiategrasso.
Fratus dunque come figura imposta dall’alto, alla faccia dell’autonomia dei partiti locali.

I bene informati raccontano di riunioni al calor bianco, con spaccature laceranti all’interno di Forza Italia e Ncd (di recente trasformatosi in Alternativa popolare). Per ora le poche certezze sono che Fratus gode dell’appoggio del suo partito, di Fratelli d’Italia e di un pezzo di Forza Italia. Nonché – difficile a credersi – di Stefano Quaglia, già esponente di spicco del Pd, poi transitato sui banchi di opposizione e giunto in fine a dichiarare pieno appoggio a Fratus.
Non ha ancora preso una decisione Ncd in cui sembra prevalere la tentazione di una corsa solitaria almeno al primo turno. I giornali hanno dato più volte notizia di una divergenza tutta interna a Ncd tra chi non sarebbe chiuso a un rapporto preferenziale con Centinaio (Paolo Alli e la componente ciellina) e chi (i due consiglieri comunali uscenti Luciano Guidi e Daniela Colombo) sarebbe invece nettamente contrario.
All’interno di Forza Italia a guidare il gruppo dei pro-Fratus si sono imposti l’ex sindaco Maurizio Cozzi e l’ex presidente di Amga Chiara Lazzarini, con loro anche il consigliere Letterio Munafò, mentre forte contrarietà arrivava, a quanto si dice, dall’altro ex sindaco Lorenzo Vitali e da esponenti di primo piano del partito.
Di certo il centrodestra non vuole correre il rischio di presentarsi al voto spaccato come nel 2012, scelta che favorì non poco la vittoria di Centinaio.

Il M5S ha invece deciso: il candidato sindaco è il giovane Andrea Grattarola. Una new entry, noto solo per girare Legnano armato di telecamera per filmare tutte le “brutture” della città. Senza peraltro avanzare idee risolutive. Altri personaggi disponibili a candidarsi non c’erano, dunque…
Il variegato mondo delle liste civiche già nate o nascenti assicura novità. Lo stesso Stefano Quaglia, alla guida di Legnano Futura, aveva promesso di candidarsi, poi ha rinunciato per sostenere appunto Fratus. Non si sa che cosa faranno gli altri competitor che da anni lavorano per candidarsi. Daniele Berti, ad esempio, dice di muoversi per costruire un’alleanza civica. Olindo Torraca aveva annunciato di candidarsi ma ha poi rinunciato per motivi professionali.

Ragionamenti in corso anche tra le varie forze politiche della cosiddetta sinistra radicale. Incassato il ritiro dalla scena pubblica di Giuseppe Marazzini (ma non è detta l’ultima parola), da tempo in rotta di collisione con alcune componenti, è in corsa una lotta contro il tempo per far sorgere una lista comune. Quando questo numero di Polis Legnano andrà in stampa quasi certamente i giochi saranno fatti e potrà così iniziare una campagna elettorale concentrata in poche settimane e dall’esito assai incerto. Una situazione che sembra rispecchiare il clima di crescente lontananza dalla politica e quindi favorire l’astensionismo.