Uno speciale almanacco rivela cosa accadrà in città nei prossimi dodici mesi. Cambierà la musica nell’era-Fratus? Conferme, novità, rivelazioni: passando per la biblioteca, l’urbanistica (che fine ha fatto l’assessore?), l’insicurezza, le aree dismesse, la legalità e parecchie promesse finora rimaste tali

Ed eccoci al termine di un altro anno e all’avvio di un anno nuovo di zecca. Il 2018 non sarà certo ricordato negli annali per grandi svolte a Legnano. “Tutta un’altra musica” veniva promesso dai manifestoni pubblicitari con la faccia del Sindaco. Per ora l’unica musica nuova è quella che nei giorni natalizi veniva sparata a tutto volume in piazza San Magno.
Per il resto la musica nuova che doveva risuonare in città è rimasta un timido brusio: i problemi vecchi sono ancora tutti lì e Legnano – come purtroppo il Paese – sembra aver perso altri 365 giorni durante i quali invece il mondo ha corso. L’effetto? Come ci ha ricordato il Censis nell’ultimo rapporto sul paese, la lancetta del clima generale si è spostata dal rancore alla cattiveria. Anche in città questo clima di rabbia si sente: soprattutto da parte di quanti sono delusi (e sono tanti) per aver creduto alla promessa di Fratus e compagni. Cambiamento, sicurezza e rilancio della città: queste erano le parole d’ordine del 2017 che ancora nel 2018 sono rimaste sulla carta.
Ma è arrivato il Natale, siamo tutti più buoni e ognuno avrà lo spazio e il tempo per rileggere l’anno che è stato e pensare cosa fare nella propria vita e nelle proprie relazioni per spostare questa lancetta sociale verso indici più positivi. E allora, un po’ per gioco e un po’ no, proviamo a vedere cosa ci riserverà l’anno nuovo a Legnano? La redazione di Polis ha scovato in uno scantinato polveroso un almanacco del tempo che verrà. Una specie di dizionario dove a ogni lettera abbiamo trovato una previsione e in anteprima vi raccontiamo le lettere più significative che abbiamo sbirciato per il 2019.
E allora, si parte: vedo e prevedo…

Innanzitutto, il 2019 sarà l’anno segnato dalla E di Europa: le elezioni a maggio saranno uno spartiacque per la politica continentale, nazionale e forse anche locale. Si prevedono grandi battaglie condotte a suon di tweet e di fake news per accaparrarsi fino all’ultimo voto (in)utile a… cambiare tutto per non cambiare niente! La rabbia salirà ancora di più, come l’astensionismo alla successiva E: quella di Elezioni politiche, a cui saremo chiamati tra la fine del 2019 e l’inizio del 2020 (ma qui l’almanacco si ferma). A Legnano le convergenze parallele tra Lega e 5 Stelle si materializzeranno in una campagna per le europee di aspre contrapposizioni a suon di slogan identici; mentre le divergenze parallele tra Lega e Forza Italia saranno evidenti ai gazebi con slogan opposti per obiettivi identici. Il Partito democratico (forse “i Pd” al plurale?) riuscirà anche questa volta a litigare fino al mese prima delle elezioni riuscendo a far passare sotto silenzio le proprie proposte per il futuro dell’Europa e dell’Italia.
Ma torniamo alla prima lettera del nostro almanacco, la A. Qui sta scritto a chiare lettere “Amga”. Sarà l’anno della svolta: il passato tornato in sella potrà ricominciare a usare la società come la mucca da mungere a pieno ritmo. E pace se gli altri Comuni soci non ci staranno: la qualità dei servizi peggiorerà, gli investimenti si fermeranno e i costi per i cittadini ricominceranno a salire (la Tari lo ha già fatto nel 2018). La A di Amga fa fare un balzo in avanti alla S di Sporco: crescerà in città il malcontento per la trascuratezza della pulizia e del decoro urbano appena fuori dalle vie dello shopping. Rifiuti abbandonati e rifiuti mal gestiti dal servizio pulizia, volantini pubblicitari che invadono caselle e marciapiedi, escrementi dei nostri amici a 4 zampe (molto meno amici i loro padroni incivili!) e cestini traboccanti chiameranno la T di Topi e la Z di Zanzare. I primi sono stati avvistati anche in zone del centro e per l’anno nuovo usciranno in truppa dai tombini per ripulire i marciapiedi mossi da un nobile spirito di servizio civico al suono del pifferaio magico; le seconde hanno tormentato le notti dei legnanesi fino a ottobre (complice il cambiamento climatico) e per il 2019 si preparano ad allungare la propria attività fino a novembre, chiudendo il loro anno di lavoro con una coreografica parata per la fiera dei morti al 1° di novembre, quando qualcuno in Comune si sveglierà per fare una disinfestazione come si deve.

Ma lasciamo l’argomento e torniamo all’alfabeto. Dopo la A, viene la B che ci parlerà ancora di Biblioteca e Bugie: la grande scatola per i libri e per la cultura legnanese nascerà mangiandosi nell’ordine 4.000 firme, 5 milioni di euro dei legnanesi che chiedevano un progetto diverso e una bella fetta del verde del parco Falcone e Borsellino. Il 2019 vedrà roboanti annunci per presentare progetti, progettisti (solo in teleconferenza, perché a Legnano non ci metteranno piede), bandi, banditori e banditi… sempre che qualche autorità di controllo non si intrometta tra la corsa della Giunta e il taglio del nastro, eccependo sulla regolarità di qualche passaggio troppo affrettato. Del resto si sa: per tagliar nastri e illuminare la piazza per Natale bisogna correre anche forzando le procedure (sempre nel rispetto della legge… ovviamente); per riparare l’illuminazione pubblica ci vuole il tempo che ci vuole: almeno 2 anni, per la precisione, come ha ricordato la Giunta in Consiglio comunale. E così il 2019 vedrà un picco nella vendita di torce elettriche, che i legnanesi si abitueranno a tenere in tasca per girare per le strade di sera, rivelando (nel buio) le Bugie della campagna elettorale (ricordate lo slogan “liberi di… vivere Legnano, di passeggiare nelle ore notturne in tutte le zone della città e sentirsi sicuri in casa propria”?).
Ma sarà anche l’anno in cui le prime Bugie sulla vicenda e sul riuso del vecchio tribunale dovranno essere spiegate: del resto si sa che le bugie hanno le gambe corte. Corte come la C che ci fa saltare alla Cultura: ma su questo rimandiamo all’articolo presente in questo numero sulla nascente fondazione per la cultura legnanese e passiamo alla D.

D come Dismesse, come sono le aree a Legnano che lo erano anche nel 2017. Dopo due anni nessuna speranza si intravede all’orizzonte: e qui la musica che suonerà sarà forse la marcia funebre per i proclami roboanti della campagna elettorale di Fratus e soci? In attesa di scoprirlo, nel 2018 un’altra asta è andata deserta per la ex Manifattura e l’assessore all’urbanistica è scomparso: a proposito… chi l’ha visto? Ma non temete: riemergerà a ogni cambio di stagione con un’intervista fotocopia in cui continuerà a vagheggiare di una futura cittadella della cultura e dell’arte. Comunque nei prossimi 365 giorni, qualcuno a Palazzo Malinverni lo informerà che nel frattempo anche la “quasi ex” Tosi si sta per aggiungere all’elenco troppo, troppo lungo di vuoti in questa città. Le ex Bernocchi (corso Garibaldi), Pensotti “uno e due” (via Firenze e via XXIX Maggio), Mottana, Gianazza, l’ex Ospedale e il liceo Verri (e l’elenco potrebbe continuare) reclamano una strategia di lungo respiro della politica cittadina tutta insieme: da destra a sinistra, passando per i movimenti civici. Strategia che nel 2019 si materializzerà attorno alla bizzarra ma ecumenica idea dell’amico di tutti Daniele Berti: facciamo delle aree dismesse di Legnano il più grande parco divertimenti a tema sulla vita in epoca industriale.
Del resto il XX secolo è storia alle spalle e per riattivare capitali che investano per creare nuove funzioni urbane, urge un salto alla F, di Futuro: quello che la politica a Legnano sembra non riuscire più nemmeno a sognare e far sognare. Quale futuro per la nostra città dopo l’industria e lo sviluppo dell’edilizia e del commercio degli ultimi 20 anni? È arrivato il momento di sognare un nuovo rinascimento per Legnano e l’anno nuovo – dopo le elezione europee – porterà un po’ di dibattito, non ideologico, su questo e anche sul tema che sta sotto la lettera I.

L’Insicurezza: cavalcata in campagna elettorale dalla Lega e dalla destra dell’attuale assessore alla Polizia locale, resta tale e quale a quando loro facevano opposizione e dichiaravano a reti unificate che Legnano era il Bronx (“memorabile” resta la diretta sulle reti Mediaset). Non lo era allora e non lo è oggi, anche se la criminalità qui c’è e va combattuta. Il 2019 porterà anche la scoperta che il decreto (in)sicurezza farà aumentare il numero di stranieri irregolari, con costi ulteriori per le casse pubbliche che dovranno essere misconosciuti con arrampicamenti sugli specchi da parte di sindaco e assessori leghisti: prima gli italiani, sì. Ma a… pagare! Comunque sia, il decreto (in)sicurezza farà tremare qualcuno anche per la possibile riapertura del “dossier Caserma”, luogo che ai prefetti piace tanto per collocare 300-400 profughi creando il centro regionale di prima accoglienza.
Nel frattempo destra e sinistra si accorgeranno che le telecamere da sole non bastano e che o si ricomincia a creare legami di comunità (a partire dalle reti di vicinato) o ci sentiremo sempre più soli, impauriti e insicuri.
Intanto la ‘ndrangheta continuerà a fare i suoi affari e a Legnano nascerà un presidio di Libera, benemerita associazione legata al nome di don Luigi Ciotti e storicamente impegnata contro le mafie e per una L fondamentale: quella di Legalità. Sul finire del 2019 questa parola tornerà al centro della vita politica locale: con vecchi nomi e nuove comparse sulla scena.

Dalla L facciamo un salto alla O di Opposizione. Nel 2019 non si registreranno altri svolazzi di consiglieri da destra a sinistra e viceversa. Ognuno rimarrà al suo posto, partecipando alla ricomposizione del fronte civico che inizierà a opporsi apertamente alla Giunta leghista.
Tra salti e svolazzi, ci tuffiamo alla P di Piscina e Palio: nel 2019 Amga sport sarà sciolta nel cloro e la piscina – affidata a privati – inizierà almeno a sognare un restyling interno atteso da anni. Le società sportive alzeranno il tiro per le promesse archiviate dall’Amministrazione: di impianti sportivi rimessi a nuovo nemmeno l’ombra; della creazione di strutture per il running, l’atletica e lo skateboard al Parco castello, nemmeno un progetto; del nuovo palazzetto, nemmeno l’idea! Continuerà invece l’idillio – nonostante qualche mugugno – col mondo del Palio. Che anche per il 2019 inghiottirà l’amaro boccone della presa in giro sulla “pista al castello”.

Siamo alle ultime pagine dell’almanacco ritrovato. Detto che della Z di Zanzare abbiamo già scritto, tre ultime pagine hanno colpito la nostra attenzione. Quelle sotto le lettere Q, R e T: Qualità dell’aria e dell’ambiente, Riscaldamento globale e Trasporto pubblico, anche per il 2019 resteranno fuori dai radar della politica locale. Continueremo a veder mettere pezze inutili con qualche blocco del traffico, annichiliremo ancora le domeniche a piedi, non ci saranno interventi radicali per spingere i cittadini a lasciare l’auto in garage (per chi ce l’ha, mentre chi parcheggia in strada continuerà a farsi il segno della croce ogni notte per non ritrovarsi il finestrino spaccato da qualche balordo) e per promuovere la crescita quantitativa e qualitativa del trasporto pubblico, bike sharing incluso (a proposito: dove sono finite le bici promesse con annunci roboanti mesi fa?). Il Riscaldamento globale non si arresterà, i negozi del centro continueranno a tenere spalancate le porte in inverno ed estate sprecando energia, e il clima – anche a Legnano – andrà sempre più verso il sub-tropicale, con buona pace di chi vive in zone della città soggette agli allagamenti già visti nell’anno che va a chiudersi.
E con questo è tutto, cari amici. Non ci resta che augurarvi buone feste e felice anno nuovo!

Ah, dimenticavamo: alla N di Neve, c’era scritto che anche nel 2019 a Legnano, nevicherà poco o niente e comunque qualcuno si lamenterà per il sale sparso o non sparso sulle strade!

La Redazione