“Forza Italia vuole proseguire con un centrodestra unito… A prescindere dalle vicende giudiziarie, che muovono la nostra totale solidarietà agli amministratori coinvolti, esiste quindi una Forza Italia pronta al rinnovamento nelle persone ma sempre radicata nei valori che sono stati fondamentali nel nostro movimento”. Probabilmente Roberta Paparatto, commissario cittadino di Forza Italia, non si rende conto della gravità della situazione legnanese, dei danni arrecati dal suo partito, assieme a Lega e Fratelli d’Italia, alla città di Legnano.

Una “inconsapevolezza” senza scuse e irresponsabile. Che si aggiunge a quella degli esponenti politici della Lega che ora affermano che procederanno con ricorsi e controricorsi (al Consiglio di Stato) dopo che il sindaco leghista e mezza giunta sono stati arrestati, dopo la diffusione di intercettazioni nelle quali traspare la peggiore malapolitica, con assoluto spregio del buon senso, dei valori, del bene comune.

Certamente occorrerà lasciare il tempo alla Giustizia di fare il suo corso. Ma il giudizio politico su questa Amministrazione, su tutti coloro che l’hanno sostenuta, su chi l’ha appoggiata dall’esterno, su chi vi ha lucrato favori, è già scritto a chiare lettere nella storia della città.

Ai dirigenti della Lega cittadina – in primis il discusso segretario Mirko Gramegna, che ora lamenta una “politica a colpi di post su Facebook” dopo che il suo partito ha fatto dei social uno strumento di denigrazione altrui e di raccolta del consenso –, di Forza Italia e Fratelli d’Italia, chiediamo semmai di fare un passo indietro. Di lasciar fare ad altri, motivati, competenti e onesti. Così che si possa prossimamente avere a Legnano una campagna elettorale sobria e intelligente, certamente “combattuta” fra schieramenti alternativi, ma intrapresa a suon di idee e progetti per il bene di Legnano. Non per la difesa di affari di parte.

Legnano ha bisogno di ripartire. I cittadini, le forze sociali ed economiche, i partiti si rimettano in cammino. La partecipazione democratica sarà il primo segno di cambiamento.

 

 

Associazione Polis