Michele Cattaneo: cinque anni da sindaco «La parte più bella? Stare tra la gente»

AI LETTORI DI POLIS LEGNANO: il primo numero 2019 della rivista, da tempo pronto per la stampa, è stato necessariamente rinviato in relazione alle incertezze istituzionali riguardanti il Comune di Legnano (mancanza di una maggioranza in Consiglio comunale, dimissioni della Giunta?). Appena giungeranno novità certe, concluderemo il numero e lo invieremo a tutti i soci e amici di Polis.
Nel frattempo sul sito https://www.polislegnano.it/ e sulla pagina Facebook dell’associazione anticiperemo alcuni degli articoli preparati dalla redazione.
Cominciamo con una testimonianza del sindaco di Rescaldina Michele Cattaneo.
ASSOCIAZIONE POLIS


Il primo cittadino di Rescaldina si “confessa” su Polis Legnano. L’inizio dell’avventura politica nel 2014, la squadra di Giunta, la lista civica. I successi (tanti), gli errori, le amarezze… Il caso Ikea, il Pgt, i premi, fino al crollo della palazzina di via Brianza e la risposta solidale del paese. E ora, il passaggio del testimone

“Secondo me c’è una sola persona che può candidarsi per fare il sindaco… tu!”. È iniziata con una frase del genere l’avventura delle elezioni del 2014 a cui è seguita, lo ammetto, una non elegantissima risposta.

“Candidano te perché non hanno nessun altro”, la reazione di mia moglie, che esprime bene quello che in fondo pensavo anche io: non avevo mai ipotizzato di fare il sindaco, non avevo mai riflettuto sulle mie capacità e soprattutto non sapevo se avrei retto lo stress e il carico di responsabilità. A questo va aggiunta la mia origine legnanese. Un “furestu” infatti non era mai stato sindaco di Rescaldina.

La molla della decisione finale, già meditata durante l’estate, l’ha fatta scattare la famosa cerimonia con tanto di giornalisti e stretta di mano d’ordinanza tra il mio predecessore Paolo Magistrali e l’allora Re dei Compro Oro, Mirko Rosa, un personaggio che tra piscine piene di modelle, montagne di farina bianca (farina?) era arrivato alle cronache nazionali dopo avere promesso una ricompensa di 50.000 euro (mai pagati) per chi avesse denunciato l’assassino del gioielliere di Saronno.

L’indignazione ha fatto scattare la decisione definitiva: bisognava mettere la parola fine a questo squallore e a questi disvalori e nessuno poteva tirarsi indietro senza poi dirsi in qualche modo complice.

Da lì la decisione: “ok, ci sto, ma solo un giro. Cinque anni e poi torno a insegnare. Andrà avanti la squadra che nel frattempo avremo messo insieme”. E così eccoci qui, giunti quasi alla fine dell’avventura, con una nuova campagna elettorale, ma con protagonisti diversi. Per me il tempo di tirare un po’ le fila e raccontare in poche righe cosa è successo in cinque anni.

Tante sfide e tante sorprese hanno segnato questi cinque anni; tento di metterne in ordine qualcuna e di raccontare per ognuna di queste una emozione e le persone che le hanno vissute con me.

Ikea è un nome evocativo per i rescaldinesi, io direi di più, uno specchietto per le allodole. Ikea infatti sarebbe stata la parte più piccola di un centro commerciale su un’area di 300.000 metri quadrati. Tra ostruzionismo e documentazione incompleta, ce l’abbiamo fatta e ne siamo usciti vittoriosi grazie soprattutto alla assessora al territorio Marianna Laino. Una vittoria che ci ha valso diversi premi nazionali e che ci ha fatti sentire come Davide con Golia, coraggiosi, determinati, vincenti. Con lei e con tutto il gruppo abbiamo anche scritto il Pgt più bello del mondoche ci è valso il premio dei Comuni virtuosiper la gestione del territorio e per le politiche partecipative.

Di premi in effetti ne abbiamo collezionati tanti: non posso non ricordare il Premio Vassalloper le politiche sul contrasto alle mafie e il Premio Comune Riciclone di Legambiente. Sotto la guida di Daniel Schiesaro (assessore ai Lavori pubblici e igiene urbana) abbiamo dimostrato che si può. Siamo partiti da percentuali terzomondiali e siamo arrivati al livello dei migliori comuni d’Italia.

Abbiamo poi in questi anni vinto tantissimi bandiche hanno portato nelle casse comunali più di tre milioni di euroche si sono tramutati o stanno per tramutarsi in iniziative sociali, piste ciclabili, illuminazione a Led, giardini pubblici, rigenerazione urbana.

La gestione dell’emergenza conseguente al crollo della palazzina di via Brianzaè stato il momento più terribile per la nostra cittadina ma anche il punto più alto della nostra comunità che si è dimostrata solidale, forte e capace di attivarsi senza perdersi dietro troppe domande.

Il momento però forse personalmente più difficile è stato l’arresto del responsabile dei servizi sociali. Quando diventi sindaco non immagini di doverti confrontare (per fortuna non succede a tutti) con certe situazioni e di dovere prendere decisioni che segneranno il futuro delle persone. Siamo però riusciti, anche grazie alle intuizioni di Enrico Rudoni. assessore ai Servizi sociali, a trasformare questa esperienza in qualcosa di positivo: i 40.000 euro con cui è stato rimborsato il Comune di Rescaldina sono diventati borse lavoro e percorsi di reinserimento lavorativo.

Il risanamento del bilancio comunalecon Francesco Matera, l’assessore al bilancio e il “duro dal cuore d’oro” della giunta, la ripresa della vita culturalee la città dei bambinisotto la regia di Elena Gasparri, assessora alla Cultura e ai giovani, l’attenzione e il coordinamento a ciascuna delle realtà dello sport rescaldinese ad opera di Gilles Ielo, il “bello” della giunta che speriamo da maggio prenderà il mio testimone.

Non si può dire che in questi anni non ci siano state tantissime soddisfazioni e che l’avventura del sindaco non sia stata più che esaltante; ci sono state però anche tante bugie e tanti tentativi di ferire, così, tanto per ferire. Probabilmente tutto questo fa parte del gioco ma questo è il gioco sporco che non mi è mai piaciuto perché impedisce il confronto, stanca la gente e soprattutto fa in modo che si allontani schifata al grido di “tanto sono tutti uguali”.

Cinque anni intensissimi che hanno cambiato la vita di tutti noi, che ci hanno fatti crescere e rendere consapevoli; soprattutto ci hanno insegnato che stare con la gente è un’avventura bellissimache ti sconvolge.

Se ripenso a tutte le persone incontrate in questi anni, alle tantissime storie belle e purtroppo anche alle tantissime storie tristi so già che tutto questo mi mancherà.

Ho toccato con mano in questi cinque anni la sofferenza di tanti, ho ascoltato, parlato, seguito, accompagnato tante persone. Ho tante volte sperimentato l’impotenza e offerto un sorriso e un sostegno, per quanto sono valsi. Ho vissuto anche storie bellissime, nascite, soluzioni, nuovi inizi e, soprattutto grazie alla mia Giunta e alla squadra di Vivere Rescaldinami sono anche divertito tantissimo. Mai cinque anni fa avrei pensato di girare in pigiama per le vie del paese durante il Pigiama Party più grande della storia (rescaldinese), di cantare in piazza, di percorrere le vie del centro vestito da fantasma o ancora di farmi tagliare la barba in piazza. Ho scoperto che stare con la gente è la parte più bella del fare il sindaco.

Recentemente un commerciante mi ha scritto: “mai come questi cinque anni mi sono sentito come fossi a casa entrando in municipio”; penso che questo sia uno dei riconoscimenti più belli per questi cinque anni di lavoro.

Michele Cattaneo

sindaco di Rescaldina