Posts made in dicembre, 2018

Stop con la So.Le. e gestione “casalinga”
Politiche sociali: la città è in controtendenza

L’Azienda consortile ha conseguito importanti risultati, triplicando in due anni il fatturato e consolidando progressivamente la struttura organizzativa senza costi aggiuntivi per i Comuni. Palazzo Malinverni vuole risparmiare sulla tutela minori? E quali vantaggi porterebbe una gestione “in proprio”? Questo articolo è presente nel numero di dicembre della rivista associativa “Polis Legnano” L’attuale Amministrazione di Legnano ha manifestato l’intenzione di non rinnovare i contratti di servizio con l’Azienda speciale consortile So.Le. e di tornare a gestire in proprio (non si sa bene come: gestione diretta? esternalizzazione tramite appalto?) alcuni servizi sociali (tutela minori, inserimenti socio-lavorativi, assistenza domiciliare). Una decisione in totale controtendenza rispetto alle linee di indirizzo della Regione Lombardia (guidata dal centrodestra, esattamente come il Comune di Legnano) sui Piani di Zona, che da molti anni indicano nella gestione associata la forma più idonea per realizzare, a livello locale, un sistema di servizi integrato e capace di affrontare i bisogni delle fasce più fragili della popolazione. “Costruire reti”, “gestire insieme”, “innovare e qualificare i servizi”: sono questi i principi guida che hanno ispirato le scelte dei Comuni dell’ambito territoriale legnanese negli anni scorsi ma che sembrano non essere condivisi dagli attuali amministratori, il cui obiettivo pare quello di un “ritorno al passato”, a un “welfare municipale”, sulla base del principio “meglio gestire da soli”. Contrariamente a quanto ci si potesse aspettare, in base alle dichiarazioni fatte in Consiglio comunale dal sindaco Fratus (“Legnano deve essere trainante rispetto agli altri Comuni e non trainato”), anziché accelerare nel cammino intrapreso dai Comuni del territorio verso l’integrazione delle politiche sociali e verso la gestione associata, la Giunta di centrodestra inserisce la retromarcia e decide di ritirare i servizi dall’Azienda speciale consortile, tornando al vecchio modello di gestione “casalinga”. Se dunque è questa la “nuova vision”, la “nuova musica” tanto decantata dall’attuale maggioranza, sembrerebbe una “vision” molto ristretta e che ci siano delle evidenti stonature nel modo di intendere le politiche sociali. La principale critica che la Giunta di Legnano muove nei confronti dell’Azienda So.Le. (vedasi le dichiarazioni del vicesindaco nel Consiglio comunale dello scorso 15 ottobre) riguarda l’assenza di un piano industriale/strategico. Per quanto mi consta, consultando i documenti ufficiali della stessa Azienda (piani programma, bilanci) ravviso, al contrario, che sino ad oggi l’Asc So.Le. e il suo staff direttivo hanno operato sulla base di un chiaro indirizzo strategico, datole dai Comuni soci al momento della sua costituzione, che consiste nel progressivo trasferimento dai Comuni all’Azienda di tutte le linee di produzione del comparto socio assistenziale del welfare locale, con l’obiettivo di cercare sinergie e risparmi grazie alle economie di scala, di superare la frammentazione esistente, di condividere e valorizzare le competenze presenti nei Comuni e di erogare servizi di qualità...

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Politica a Legnano: ecco cosa ci aspetta nel 2019
Nel numero in uscita la Fondazione per la cultura

Cosa riserva il nuovo anno ai legnanesi? Lo svela Polis Legnano (nel nuovo numero, dicembre 2018) avendo preso visione di un segretissimo “Almanacco 2019”. Che parla soprattutto di politica locale e di quanto sta maturando a Palazzo Malinverni, ma non solo. Tanti i temi toccati: Amga, aree dismesse, cultura, fino a neve, opposizioni, Palio, piscina, sicurezza e… zanzare. Diversi articoli si concentrano su temi caldi per la città: la nascente Fondazione per la cultura (obiettivi, organizzazione…), la futura biblioteca, il passo indietro che il Comune di Legnano ha deciso rispetto all’Azienda consortile So.Le. (con grossi interrogativi per le politiche sociali e i servizi alla persona, fra cui quelli per i minori). Inoltre, il caso-Accam, la situazione dei rifiuti nell’Alto Milanese e la raccolta differenziata a Legnano e nelle città e paesi limitrofi. Poi l’imminente nascita del presidio di Libera nel legnanese, sostenuto da Polis; Amnesty presente a livello locale da 40 anni; la tesi di una laureata legnanese sui traumi psicologici degli immigrati, con una ricerca nel Cas di Magenta. Nonché l’interessante recensione di un libro che torna a presentare il lavoro come diritto costituzionale, firmata da un giovane di Legnano. Non mancano approfondimenti sul Terzo settore, le nuove modalità di comunicazione, la figura del “presepiaro”...

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